IL MESSAGGIO DELLA RESURREZIONE: MAI DIMENTICARE

In questo tempo di Pasqua che si prolunga fino alla Pentecoste, siamo invitati a non perdere la forza che proviene da ciò che abbiamo celebrato nella liturgia della settimana santa, ovvero, l’attualizzazione nel mistero umano dell’evento luminoso della Pasqua. San Paolo scrive agli Efesini: “Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore.
Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità” (5, 8-9). Come rimanere indifferenti di fronte ad un evento che trasforma la nostra esistenza? Nelle lettera ai Colossesi è ancor più indicativo: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo seduto alla destra di Dio, rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra” (3,1-2). Un invito chiaro quello dell’apostolo delle genti teso a superare ogni desiderio egoistico, spogliandosi della condizione “di uomo vecchio” e rivestendosi della novità di Cristo. Le conseguenze di questa trasformazione riguardano il vivere rapporti nuovi, giusti e vivi con tutti coloro cui abbiamo a che fare, generando attraverso una testimonianza autentica l’orientamento verso “le cose di lassù”. Così san Paolo ci propone la missione di far risorgere nel cuore del prossimo la speranza dove c’è disperazione, la gioia dove c’è tristezza, la vita dove c’è morte. Testimoniare ogni giorno la gioia del Signore risorto significa vivere sempre in “modalità pasquale” e far risuonare il lieto annuncio che Cristo non è un’idea o un ricordo del passato, ma una Persona che vive con noi, per noi e in noi, e con Lui, per e in Lui fare nuove tutte le cose.