Il mondo e le sue attrattive (è il “mammona” del vangelo odierno) oppure Dio. E’ l’esigenza di una scelta radicale proveniente dalla coerenza e dalla fede e che il cristiano sceglie di professare e di vivere. “Non potete servire a Dio e a mammona”. Certamente il Signore non disconosce l’importanza del nutrimento, del vestiario e di quanto serve alla vita di ogni giorno. Vuole farci comprendere però che non è questo che dà il vero senso alla vita e vuole metterci in guardia da quegli eccessivi affanni che ci affliggono inutilmente e da quell’attaccamento alle cose che ci procura solo amare delusioni. Vuole far rinascere in noi la fede nel Dio provvidente, che ai nostri giorni sembra quasi scomparsa. Ci sollecita perciò a guardare con intelligenza spirituale gli uccelli del cielo, che: non ammassano nei granai, pure sono nutriti dal Padre celeste e i gigli del campo che provvidenzialmente si adornano di tutta la loro splendida bellezza. La conclusione è quella che dovrebbero entrare pienamente nel programma di vita di ogni cristiano: “cercate il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.
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