Carissime sorelle e carissimi fratelli, miei parrocchiani, poco tempo fa non era pensabile una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo adesso, una situazione sconvolgente e drammatica che richiede a tutti una attenzione che si declina in responsabilità e carità. Aldilà delle ripercussioni negative sul mondo del lavoro e sull’economia familiare, costatiamo in modo visibile quanto sia fragile l’esistenza, quanto poco valore ha l’uso della libertà quando questa nuoce al prossimo perché non siamo corretti in ordine al rispetto delle regole. Il momento è delicato e se ci vengono dettate delle restrizioni cerchiamo di adeguarci accogliendole nella carità. In tanti ogni giorno mi telefonate, mi scrivete e vi scrivete dei messaggi e dei pensieri che ci fanno sentire vicini, soprattutto nella preghiera. Ogni mattina dal lunedì alla domenica alle 8.30 celebro la Messa “senza popolo”, la celebro nella chiesa parrocchiale, davanti alle panche vuote; è per me una esperienza nuova, ma vi assicuro che non mi sento solo, oltre alla presenza del Signore “vedo” tutti voi collocati nelle vostre consuete posizioni. Vi vedo perché vi penso, vi penso perché è effetto della comunione con il Signore e con voi. Come mi dice qualcuno, davvero si avverte la necessità della Messa e io rispondo che in questo modo potremmo comprendere quelle parole riportate dal Vangelo in cui Gesù da solo nel deserto, nella sua quarantena “ebbe fame”. Ciò non riguarda solo la necessità verso Gesù, ma la necessità di vederci, di salutarci, di abbracciarci; siamo ognuno di noi l’uno per l’altro segno della presenza del Signore, ci trasmettiamo amore, la linfa della vita. Il digiuno eucaristico ci aiuti a partecipare meglio ancora le nostre celebrazioni quando sarà possibile, riportando in tutti la gioia e la bellezza di vedersi nuovamente “trasfigurati” dalla luce, tema questo della seconda domenica di quaresima ultima domenica in cui con diversi di voi ci siamo visti.
Come domenica scorsa farò in modo che possiate riflettere sull’omelia che vi spedirò sulle chat; mentre come vi ho comunicato, la sera del 19 marzo alle ore 21.00 vi invito a pregare in famiglia con il Rosario i misteri della luce. Preparerò per questa preghiera un sussidio, così come vi spedirò il sussidio di preghiera settimanale preparato dal gruppo della liturgia. Statemi bene non ammalatevi e salutatemi i bambini e i ragazzi.
Vostro, don Giuliano.
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