Commento al Vangelo di Don Giuliano – XXVII Domenica Tempo Ordinario

XXVII DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Vendemmia in Francia possibilità di lavoro stagionale 2020 Scambieuropei

L’uomo contro Dio. Dio provvede da sempre alla sua vigna, cioè al suo popolo di uomini e donne creato per avere da esso risposte d’amore e non parole truci e azioni violente come nel caso della parabola di oggi. Si tratta di una parabola dai risvolti drammatici e inquietanti, ma da un certo punto di vista vuole darci una scrollata. Dio si preoccupa per la nostra umanità: nella storia di ciascuno ha messo accanto persone affinché operando il bene, ci rendiamo così capaci di lodare Dio, di ringraziarlo con il nostro atteggiamento di bontà cercando di restituire a Dio i frutti della nostra riconoscenza come Lui autorevolmente e legittimamente ci chiede. Ma non è così, la bellezza di questa storia è stata abbrutita dall’egoismo e dal male che è entrato nei pensieri, nelle parole e nelle azioni delle persone. Più o meno nascosta, più o meno incisiva lo constatiamo nella nostra quotidianità, anche dentro di noi: brutte risposte, comportamenti superficiali, azioni che denunciano il vuoto delle anime. Non credo sia questo il disegno di Dio; Egli ci vuole capaci di impegno e divenire espressione del suo amore, altrimenti ci toglierà tutto. Non mi piace vivere la storia senza il legame con Dio, sono sicuro che non andrei da nessuna parte. Occorre che ciò che siamo e viviamo comprese le persone che fanno parte di noi vengano maggiormente indirizzato verso Dio. Iniziamo a pensare di più a Lui, a scoprire che è tutto nelle sue mani e che il suo scopo è quello di non nuocere a nessuno, ma che rimane in attesa di nostre risposte. Quando però rivendichiamo la nostra autonomia facendo stragi intorno a noi optando per una separazione da Colui che ci ha dato tutto, allora si mette male, inevitabilmente, perché ci mettiamo contro una volontà che vuole il rispetto che merita perché da essa e non dalla nostra dipende tutto. La parabola ci ricorda che è solo su Cristo, il Figlio di Dio (la pietra angolare), che possiamo costruire la nostra vita; solo affidandoci al bene la vita volgerà verso la felicità, nostra e di Dio. C’è fuori l’umanità, che chiede espressamente a noi cristiani di mostrare la forte comunione con Dio…cerchiamo di rispondere e di non uccidere nessuno.

Don Giuliano

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