Commento al Vangelo di Don Giuliano – SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI

Gesù di fronte ad una numerosissima folla, conoscendo uno ad uno il cuore di ogni persona, rivolgendosi ai suoi discepoli pronuncia quello che viene definito il discorso della montagna o delle beatitudini. Fra quella gente oggi ci siamo noi, a ciascuno di noi sono rivolte queste frasi che riportano lo stesso incipit, “beati”. Diverse sono le situazioni elencate nel discorso di Gesù che toccano l’esistenza di ogni persona; si tratta di circostanze da noi non compiute: non siamo al cento per cento poveri in spirito, né completamente misericordiosi, né puri di cuore, ma ci stiamo incamminando verso la realizzazione di queste condizioni che portano alla salvezza, alla beatitudine nella sua completezza. Alcuni tempi delle beatitudini sono al presente come a significare una condizione già attuale per ciascuno di noi che accogliamo la Parola di Dio e ci sforziamo con la buona volontà di seguire e mettere in pratica gli insegnamenti del Signore, in poche parole, siamo già “beati”. Lo siamo perché ci sentiamo amati, dai familiari, dagli amici, dalle persone che frequentiamo, siamo beati perché il Signore ci ama. Non solo siamo beati perché riceviamo amore, ma anche abbiamo la possibilità di amare, e l’amare trasforma le nostre vicende, ci dà la forza, apre il cuore al prossimo ci fa percepire la pienezza e bellezza del vivere. Aveva ragione San Francesco d’Assisi quando nella preghiera semplice dice: ”è amando che si è amati, perdonando che si è perdonati”. Così il Signore oggi guarda ciascuno di noi e vede nelle difficoltà e nelle ferite che la vita e l’esperienza ci hanno lasciato, il luogo dove depositare il suo amore, il luogo che preferisce abitare. Apriamo dunque il forziere del nostro cuore, liberiamolo da tutti quei freni che sono la sfiducia, l’indifferenza e gli egoismi e facciamo entrare Dio. Nella celebrazione della Messa il Signore ci dice di fare della nostra vita una beatitudine; prima di comunicarci al Corpo e Sangue di Gesù il celebrante dice  a tutta la comunità: “Beati gli invitati alla cena del Signore…”,  Si tratta della beatitudine per eccellenza, ”stare in comunione con il Signore”,  della quale abbiamo la possibilità di vivere qui, ora, adesso, si tratta di una gioia speciale profonda proveniente dall’acquisizione di diritti consegnatici con il Battesimo. Da tutti è percorribile la via della santità ogni volta che mettiamo in pratica il vangelo di Gesù. Lo stare insieme e il volerci bene in Cristo è già costruzione della santità. “I santi di Dio sono sempre qui, nascosti in mezzo a noi” dice Papa Francesco, e possiamo aggiungere che la santità è nascosta dentro tante persone, basta guardare ai tanti se pur piccoli gesti d’amore che in famiglia, a lavoro, in mezzo agli altri vengono resi visibili ai nostri occhi. Che la santità ci accompagni ogni giorno e riveli a tutti l’amore di Dio.

Don Giuliano

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