EPIFANIA DEL SIGNORE

Oggi è una grande festa in quanto la manifestazione di Dio, il suo rendersi visibile riguarda tutti, tutte le persone. Anche se ci sono persone che non credono, perché non accettano tutto ciò che non è oggettivamente constatabile e non rientra, secondo loro, nella logica umana e razionale, non dobbiamo mai escluderle dalla nostra amicizia perché rischieremmo di escluderci, verso di loro, quali potenziali strumenti per oltrepassare insieme certi limiti. Infatti si accede a ciò che definiamo fede utilizzando segni offerti da altre persone: i loro insegnamenti, esempi, comportamenti, coerenza di vita, etc. Successivamente dal ricevere si passa al donare; in tutta questa operazione cresce in noi la fiducia sempre maggiore nel Signore perché alle nostre azioni, si aggiungono riflessioni, preghiere e l’affidamento a Dio. Oggi, oltre a rendere grazie al Signore che si è rivelato, omaggiamo i Magi che riconobbero in quel bambino nella stalla di Betlemme, il Re dei Giudei, il Re dei re, il Figlio dell’Altissimo. Essi lo cercarono e lo trovarono. Quante persone davvero cercano Dio? O cercano qualcos’altro? Ogni vita cerca qualcosa e insegue esperienze più o meno emozionanti; e che cosa hanno trovato? C’è chi risponde: ho iniziato a drogarmi perché non mi divertivo più …. Mi piace il sesso e lo ricerco anche a costo di tradire … Cerco il successo e sono pronto a pagare qualsiasi cosa….Desidero il potere e faccio terra bruciata intorno a me; non mi interessa la vita degli altri, penso solo a me stesso… È tutta qui la ricerca? Meno male che ci sono le stelle che ci aiutano ad alzare il nostro sguardo e i nostri pensieri. Ci sono stelle che passano, è importante inseguirle, ma non passano dal cielo, passano qui da casa nostra: sono le persone che brillano d’amore, la loro luce non è mai offuscata, è sempre chiara e sfolgorante, sono le persone che mi aiutano quando ho bisogno, sono le persone che mi amano, sono le persone che mi cercano, sono le persone che mi pensano. Di quante stelle, Signore, hai riempito la mia vita? Quante volte distratto non le ho viste. Erode, i capi dei sacerdoti e gli scribi conoscevano la risposta riguardo alla cometa, ma non si mossero, non si impegnarono, anzi quell’avvenimento superiore, importante, regale e competitivo dette loro fastidio e rimasero nel buio. Non sia questo oggi il nostro comportamento: noi non conosciamo tutte le risposte che riguardano la nostra esistenza, ma se pratichiamo la chiesa qualche passo lo abbiamo fatto, ebbene, dobbiamo farne altri, andare avanti e non da soli, ma come i Magi, insieme. Quando i Magi giunsero alla stalla, oltre a vedere il bambino, videro Dio, trovarono tutto il senso della loro conoscenza e della loro vita e tornarono a casa per un’altra strada, ovvero, tornarono cambiati, trasformati, diversi. Non tornarono poveri perché avevano lasciato ai piedi di quel bambino i loro doni, ma si ritrovarono ricchi, ricolmi d’amore. Tutto questo continua a succedere ancora oggi, a tutti voi, a te, a me. Quante persone mi hanno arricchito per quel poco o niente che ho dato, senza nessun merito, eppure il Signore agisce così: basta fare capolino a quella stalla e Lui ti ricompensa. L’incontro con il Signore ti cambia sempre, ti trasforma. Facciamo in modo che questa trasformazione venga portata nei luoghi che frequentiamo e continui a cambiare quella mentalità piena d’indifferenza, che prova fastidio per le cose dello Spirito.
Don Giuliano
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