DOMENICA DELLE PALME

Inizia per i cristiani la settimana più importante perché è la settimana decisiva della passione del Signore; ma è ancora la settimana più importante per i cristiani? Le preoccupazioni principali relative alla pandemia e quelle meno importanti del come trascorrere questi giorni hanno il sopravvento sui significati della Pasqua. Ma come è possibile? Lo è purtroppo, perché nonostante gli inviti del Papa, ma ancor prima del Signore (“fate questo in memoria di me”) non facciamo molta attenzione a tutto ciò. Ciò che allora dobbiamo fare e riprenderci, tutti, il ruolo che ci spetta per non rischiare di rimanere chiusi per sempre in quel sepolcro del mondo, dell’effimero e dell’indifferenza. La Pasqua è portatrice del messaggio più grande per la nostra vita ed è bene soffermarci sugli aspetti che l’hanno preceduta ovvero, su la Passione del Signore. Non dimentichiamoci che tali aspetti ci riguardano, perché distratti non ce ne accorgiamo, ma da quei passaggi ci passiamo anche noi: paure, tradimenti, sofferenze, strade senza via d’uscita, umiliazioni e al termine, l’agonia del Signore e la sua morte. La proclamazione della Passione secondo Marco, che occupa almeno un venti per cento del vangelo da lui scritto, ci invita a non chiudere gli occhi, ma a seguire quegli avvenimenti terribili: gli sguardi rimangono incollati sul Signore crocifisso e poi sul sepolcro dove venne adagiato il corpo di Gesù. Il cammino di Gesù approda ad un capovolgimento di tutte quelle situazioni che ne affermavano la sua forza, la sua capacità, la sua vicinanza con il Padre. Qui le cose diventano confuse e rischiano di offuscare coloro che ascoltano tale Parola, avviene quel qualcosa di misterioso che è inafferrabile, il silenzio prende il posto delle parole, e le parole diventano poche, ma sono macigni per le nostre coscienze. Dall’ingresso trionfante in Gerusalemme alla sepoltura passano solo pochi giorni; dagli insegnamenti e dai miracoli si giunge alla Passione nella quale il Signore parla con il suo corpo, addirittura ce lo consegna. Non dimentichiamoci che ciò avviene durante ogni celebrazione eucaristica, rivestendo ogni battezzato di una non lieve responsabilità: essere portatori di quel corpo che parla e vive attraverso di noi, i suoi discepoli. Se davvero vogliamo ricercare i motivi, i fondamenti della nostra fede non possiamo non vivere intensamente questa settimana con attenzione e con grande senso di partecipazione, ma non sarà per molti così…peccato. Invochiamo oggi colui che entra in Gerusalemme affinché entri nella nostra vita e bandisca tutti i nostri progetti inutili, ci apra il cuore per poterlo riconoscere nostro salvatore, ci aiuti ad inginocchiarci di fronte alla sua croce per comprendere l’immensità di quel gesto, assurdo per gli uomini, ma momento potente e rivelatore della sapienza di Dio.
Don Giuliano
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