Commento al Vangelo di Don Giuliano : XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Attraverso l’osservazione della natura, il Signore propone degli esempi per parlarci e mostrarci il Regno di Dio. Piccoli semi che gettati nel terreno, grazie alla loro vitalità maturano e realizzano poi piccole o grandi piante. Il Regno di Dio si apre agli occhi dell’uomo attraverso le storie ordinarie e semplici della nostra vita. Non dobbiamo buttare via niente della nostra vita anche le vicende insignificanti, talvolta banali. Se ci teniamo al mondo della comunicazione, se siamo sempre attenti alle novità e pure alle notizie più strampalate non possiamo far cadere nel vuoto le parole che ci parlano del regno di Dio. Nella parabola del seme che diventa spiga si parla di una energia che si sprigiona e che diventa produttiva. Se guardiamo alla nostra vita vi potremmo notare il ripetersi di questo esempio. È proprio nei gesti piccoli e carichi di fiducia, di volontà e di tempo che si intravedono conseguenze grandi. Pensiamo a quante vocazioni sono nate dall’aver carpito piccoli esempi, piccoli messaggi perché sovrabbondanti e ricchi di forza. In ogni persona sono sparsi semi che rischiano di non produrre niente se non vengono “messi in gioco”. Gesù seminava la sua Parola e continua a seminarla oggi: si tratta di una Parola che muove e commuove laddove incontra ascolto e che finemente nel tempo lavora il nostro cuore. Anche se i tempi non solo facili da affrontare, se ci accorgiamo di non ricavare molto dalla nostra vita, se siamo continuamente dibattuti dalla nostra impazienza, non perdiamo la speranza nel Regno, in quanto si realizzerà sempre. Qui dobbiamo aprirci alla fiducia nel paradossale e non cadere nei calcoli della nostra esperienza: ci sono situazioni che sfuggono al nostro controllo. Accogliamo in pieno le conseguenze del discorso di Gesù: il Regno di Dio si realizzerà comunque, voglia o non voglia l’umanità. La passione del Signore non è infruttifera anche se noi non ne scorgiamo sempre i frutti; indicazione chiara per cui non è più importante la visibilità, ma la significatività.  In base a ciò potremmo chiederci quanta crescita (di fede) c’è nella mia vita? Se c’è stata credo che dipenda tutto da me? Anche la prima lettura ci parla di rinnovare la nostra storia, di ritrapiantare e mettere nuove radici ovvero di ricominciare da capo il nostro itinerario di fede … non è mai troppo tardi, Dio ci dà tempo, sfruttiamolo.

Don Giuliano

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