Commento al Vangelo di Don Giuliano : S. NATALE DEL SIGNORE

SANTO NATALE DEL SIGNORE

Ci sono termini forti che vengono ripetuti in occasione del santo Natale che potrebbero essere, per nostra indole, scontati; non possiamo permettercelo in quanto si tratta di termini propri di questo grande giorno, memoria della nascita di Gesù fra gli uomini. Fra i termini ricorrenti c’è l’annuncio di una “nascita”, non si tratta di una nascita qualunque, ma di quella del Figlio di Dio, si tratta di un’opera che va oltre anche la stessa creazione in quanto Dio diventa “con” noi. In questo modo ogni nascita non appartiene più alla sola sfera genitoriale, ma ne viene rafforzato il legame sacro nei confronti di Dio. In questo frangente viene evidenziata la disponibilità, la dolcezza e tenerezza di Maria che porta luce alla maternità preceduta e accompagnata dalla preghiera, dalla meditazione e dal silenzio. Maria ci aiuta a contemplare nel volto di ogni vita che nasce fra noi il volto di Dio. Un altro termine natalizio è “gioia” anche questa spesso scambiata per un esteriore star bene e godersi la vita, un fraintendimento pericoloso e fallimentare. La gioia consiste nel non sentirsi soli o abbandonati, sostenuti dalla presenza di Dio, una gioia che accende la fede, un sentimento radicale di rassicurazione che ci fa scoprire amati da Dio in quanto è Lui la nostra gioia. Altro termine è “pace” che atterra nel mondo per esprimere l’amore di Dio verso l’umanità. Anche in questo caso non possiamo banalizzare o peggio liquidare la frase “Dio ci ama” dicendo che essa non vuol dire nulla; diciamo così perché non ci addentriamo dentro lo sguardo di quel bambino sorridente perché abbiamo paura di vedere quel volto tumefatto e sanguinante del Figlio di Dio sulla croce, abbiamo per così dire paura della verità, quella che ci giudica per aver condannato un uomo innocente perché così vanno i nostri giudizi che sono buoni solo a realizzare la non pace fra le persone. Poi ancora non dimentichiamoci dei termini “luce”, “parola fatta carne”, “gloria di Dio”; si tratta di una grande ricchezza e di un grande momento da vivere bene e non sottovalutare con portata spirituale per la crescita della nostra fede. Non allontaniamoci dal significato di questa grande solennità, la distrazione potrebbe davvero essere fatale per la nostra vita spirituale. Vorrei infine sottolineare che c’è un disegno ed una finalità operata dall’Incarnazione di Dio che sempre mi stimola a riflettere, c’è quel “per” che troviamo nell’annuncio degli angeli nel Vangelo della notte. Questa preposizione determina la finalità di tutta l’opera di Dio, ossia vuol dire a favore di tutti, circostanza favorevole per tutti, motivo per cui non possiamo scartarla, ma assolutamente viverla. Auguro dal cuore Buon Santo Natale a tutti voi e ai vostri cari.

Don Giuliano

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