
Insegnaci, Signore, a non rinunciare alla speranza, perché la speranza ci permette di allargare il nostro sguardo sulla realtà e apre il nostro cuore in un modo che certamente non potremmo fare senza di essa.
Insegnaci, Signore, a non frenare la speranza, anche quando ci sembra la ragione più fragile. In questo modo anche noi impariamo che il suo fondamento non nasce da ciò che già possediamo, ma da ciò che ci aspettiamo dalle tue mani.
Insegnaci, Signore, a non frenare la speranza, anche quando tutto, dentro e fuori di noi, sembra pronto a contraddirla. Non permettere, per esempio, che la stanchezza, la delusione o la violenza sopraffacciano il paziente fare e rinnovare della speranza nella nostra quotidiana marcia.
Insegnaci, Signore, a non frenare la speranza. Sarebbe come bloccare l’alba e lasciare che solo la notte si allunghi. Sarebbe deviare il solco dell’acqua e far crescere il deserto. Sarebbe condannarci al ronzio permanente della solitudine.
Insegnaci, Signore, a non frenare la speranza. Incoraggiaci a riprendere i verbi che abbiamo iniziato e che per qualche motivo abbiamo interrotto. Che dopo aver iniziato possiamo sempre ricominciare. Che dopo che abbiamo fatto possiamo rifare di nuovo. Che dopo aver trovato in un certo modo, possiamo mantenere la disponibilità a trovare in un altro.
Insegnaci, Signore, ad essere come te e a non frenare la speranza in nessun momento, perché senza di essa non sapremmo cosa significa esistere.
(José Tolentino de Mendonça)
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