Commento al Vangelo di Don. Giuliano : Epifania del Signore

EPIFANIA DEL SIGNORE

Questa solennità estende del Natale del Signore sia l’universalità, sia la regalità di Gesù. Tanti aspetti del brano evangelico hanno prodotto una immagine teatrale e scenografica del Natale che rischia di rimanere tale e non capace di incidere nel cammino spirituale finalizzato all’incontro. Per non parlare poi di tradizioni che hanno interessato tale solennità…la festa della befana per non fare nomi. Il brano presentato da Matteo è ricco di narrativa e poesia e soprattutto teologia; ci parla della visita di studiosi venuti da lontano in contrapposizione a coloro che pur conoscendo le scritture abitavano vicino (Betlemme dista appena 10 Km da Gerusalemme) e dei quali non si era visto nessuno presso la grotta di Betlemme. Si tratta di un brano che mette in luce alcune contrapposizioni per far capire quanto sia importante vivere il Natale del Signore con l’attenzione dovuta all’evento dell’Incarnazione senza farsi vincere da aspetti disorientativi. Come nel prologo giovanneo che contrapponeva luce e tenebra, accoglienza e non accoglienza, nel brano di Matteo si contrappone Gerusalemme a Betlemme, il desiderio della ricerca e del cammino alla quiete oziosa di palazzo, la regalità terrena alla signoria celeste.  I Magi rappresentano il mondo pagano, essi si affidano alla scienza che non è sufficiente, così come non lo sono le conoscenze teoriche dei sacerdoti del palazzo di Erode. Oltre al desiderio di imparare occorre l’umiltà nell’apprendere i significati dei segni che accompagnano il proprio cammino. Il bambino, che i Magi vedono, incontrano e adorano, è qualcosa di grande ai loro occhi, degno di ricevere doni simbolici, ma allo stesso tempo è quel bambino dono importante per loro, è il senso della vita e della storia è luogo di salvezza per tutti, non solo per gli abitanti di quel regno. Affidare quei doni a Gesù significa affidare la propria vita, significa affidarsi, immergersi in un abbraccio che da quel momento diventa eterno e condivisione della stessa eredità (seconda lettura). Così pure si afferma che per incontrare Dio occorre passare attraverso l’ascolto della Parola di Dio. Essa è come la luce di una stella che sa aiutarti ad incontrare Dio. La grandezza di quell’incontro cambia la vita; adoriamo anche noi il Signore presente nell’Eucarestia e, nel riceverlo, manifestiamolo e vediamolo in tutti noi.

Don Giuliano

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