II DOMENICA DI QUARESIMA

La Trasfigurazione è incontro con Dio e, come tale, destinato ad imprimersi dentro di noi, a cambiarci e a trasformarci. Questo avvenimento è iniziato con il Battesimo (esso ha portato la luce nella vita dell’uomo come ci dice oggi la seconda lettura), ma se nel tempo lo ignoriamo, inevitabilmente decade; motivo per cui spesso citiamo i riferimenti al nostro Battesimo perché sta lì la nostra identità. La Trasfigurazione è esperienza dell’invisibile, in essa è stata proclamata la voce del Padre (in precedenza era accaduto durante il Battesimo di Gesù) che oltre a pronunciare l’identità del Figlio aggiunge quel perentorio “ascoltatelo”. Un comando, o meglio un invito a seguire il Figlio anche laddove si manifesterà la grande difficoltà della croce, tema sempre incluso nella sequela e sempre difficile da accogliere. La visione e l’ascolto sono azioni intimamente unite fra loro. Questa rivelazione così forte mise in difficoltà i discepoli così come anche altri personaggi biblici: una circostanza così diretta mette tutti in difficoltà. La Parola di Dio ci aiuta a cogliere la verità e la bellezza di Dio e dello stare con Lui. Salire sul monte significa camminare (come la chiamata di Abramo nella prima lettura) e faticare per giungere alla conoscenza e alla visione del Signore, presenza da accogliere; in questo caso accogliere non significa solo porsi passivamente di fronte ad un evento, ma entrarvi dentro, fare fatica, fare uno sforzo che è quello della mobilità spirituale. Di quell’incontro i tre discepoli, per voce di Pietro, ne riconoscono la bellezza e il coinvolgimento emotivo, cosa che spesso manca nelle nostre testimonianze cristiane o che magari si limitano a constatare solo la bellezza estetica di una qualche celebrazione, ma che non intacca più di tanto il cuore. Nella Trasfigurazione la bellezza di Dio incontra la nostra realtà limitata e spesso avvolta dal grigiore delle nostre esperienze. Quale messaggio abbiamo da comunicare, se non quello di essere stati chiamati a diffondere l’amore e la luce di Dio? “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini perché vedano le vostre opere buone” (Mt 5,16). In questa domenica sentiamoci anche noi “toccati” dal Signore che ci incoraggia ad affrontare coraggiosamente le situazioni più impervie e difficili e ci invita a testimoniare la bellezza e la gioia dell’incontro con Lui e a diffonderne la luce.
Don Giuliano
Rispondi