IV DOMENICA DI PASQUA

La quarta domenica di Pasqua ci propone la figura del buon pastore ed è dedicata alla preghiera per le vocazioni. Gesù utilizza una parabola per approfondire il tema della fiducia e della relazione con Dio. Di chi ci possiamo fidare in questo mondo? Gesù risponde: di colui che passa attraverso la porta, di colui che in modo chiaro si fa riconoscere attraverso la sua voce con la quale ci chiama per nome. Già questo primo indizio dovrebbe alzare la nostra soglia di attenzione; ci sono persone, circostanze e situazioni che incrociano la nostra vita in modi assai diversi dal modo diretto di cui si parla nel Vangelo. Nonostante oggi si parli molto di privacy, sappiamo bene che spesso cadiamo nelle maglie di chi, in maniera apparentemente corretta, ci raggiunge con proposte commerciali o peggio ancora con meccanismi che spesso tendono a sfruttare la vita delle persone. Gesù diceva bene quando parlava di coloro che non entravano dalla porta principale e che creavano scompiglio fra le pecore, non solo perché le pecore non riconoscevano la voce, ma soprattutto perché quelle persone, definite ladri e briganti, agivano solo per mero interesse, non amavano il gregge come lo amava il pastore…come ci ama Dio. Dio è colui che ci ama più di ogni altro. A questo punto Gesù parla di sé definendosi la porta delle pecore. Se la porta è Lui, solo chi vi passa attraverso, acquisisce una specie di certificazione di capacità e qualità dell’amore. L’amore di Dio non ha fini commerciali, non tende a fregarti, ma ti circonda con attenzione e tenerezza, ti tratta come la cosa più preziosa al mondo: questo è l’amore di Dio, è amore assoluto. Anche noi fidiamoci di questa Parola che promette vita e gioia in abbondanza, impegniamoci ad amare non in modo “fai da te” ma passando attraverso Gesù, dai suoi modi di vedere, agire e pure soffrire; si raggiunge questo stato se ascoltiamo la sua Parola, se impariamo a conoscerlo, se ci convertiamo e ci sforziamo di imitarlo divenendo più simili a Lui. Passare da quella porta ci aprirà pascoli ed orizzonti nuovi, soprattutto ci libererà dalle condizioni anguste delle nostre chiusure e dei nostri egoismi.
Don Giuliano
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