IMMACOLATA CONCEZIONE

Il brano dell’annunciazione ci aiuta nella preparazione al Natale, ci mostra come Maria è stata preparata a quel grandioso evento. È stata “visitata” da Dio attraverso l’angelo Gabriele, è stata raggiunta dall’azione dello Spirito Santo e, superata la paura per una così impossibile missione, ha pronunciato il si al progetto di Dio. Il progetto di Dio è rivelato nella seconda lettura: Dio da sempre chiama tutti, uomini e donne, alla figliolanza e alla santità; li chiama a partecipare alla sua gloria infinita. La storia per l’uomo non iniziò bene in quanto (prima lettura) di fronte alla prima tentazione Adamo ed Eva cedettero alla propria autonomia, svincolandosi dal progetto divino. Occorreva creare una nuova occasione per riscattarsi da quel peccato “originale”: occorreva Maria. Nella nostra esistenza siamo sottoposti al confronto e alle scelte nei confronti di Dio, continuamente sollecitati a perseguire i nostri progetti al posto dei suoi. Il peccato continua a rovinarci; come nel caso di Adamo esso ci disorienta, ci porta fuori strada, tanto da non riconoscere più la nostra collocazione in questo mondo o il significato della nostra esistenza. Dio non abbandona Adamo, lo va a cercare, continua a chiamarlo e a richiamarlo a sé. Mentre Adamo si perde nel suo esasperato egoismo e con lui anche Eva, Maria si fa trovare nella sua semplicità, dolcezza e docilità. Non c’è stato bisogno di chiedere a Maria, dove sei? Perché Maria era già accanto a Dio, non è fuggita, non aveva da nascondere alcuna vergogna. Di fronte all’impossibile che le veniva chiesto emerge la sua gratitudine e accoglienza. E noi alla domanda: dove sei? Cosa rispondiamo? E noi di fronte a prove e scelte quotidiane ci rendiamo conto di non essere soli e di avere continuamente lo sguardo misericordioso di Dio che ci guida e ci protegge? Anche noi nella ricerca esasperata di potere o di possesso impariamo da Maria che niente è nostro, ma tutto di Dio, noi siamo di Dio e di Maria.
Don Giuliano
Rispondi