III DOMENICA DI AVVENTO

III DOMENICA DI AVVENTO. La conversione alla quale richiama Giovanni il Battista riguarda la ricerca della giustizia e l’adoperarsi nel realizzare opere di bene. Per raggiungere tale fine occorre praticare attenzione verso le persone, avere di loro rispetto e aiutarle in caso di bisogno. La missione di Giovanni non è quella di essere un moralista, ma quella di annunciare Cristo che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. La predicazione del Battista indica comportamenti che valorizzano l’umanità delle persone; sarà proprio l’umanità il luogo scelto da Cristo per incarnarsi e poter così incontrare ogni uomo. Cristo è venuto a riscattare e rinnovare la nostra umanità, non dobbiamo fare in modo che essa venga continuamente umiliata da comportamenti sbagliati, offensivi e riduttivi, così come dobbiamo sempre impedire venga calpestata e offesa la vita di ogni persona nel suo significato di opera e dono di Dio. Ci sono disegni di legge, al vaglio dei governi, che purtroppo minano la concezione cristiana della vita violando la sacralità che le appartiene. Praticare gli insegnamenti del Battista aiuta le persone a riconoscere presente Cristo nella nostra vita, non lo aiuta a nascere come Maria, ma prepara i cuori perché la sua umanità incontri la nostra e la rinnovi. Ciò non può che essere motivo di gioia a pochi giorni dal Natale del Signore la cui solennità è viziata da tanti altri pensieri, pregiudizi ed azioni che rischiano spesso di distrarci dal vero senso di questo ricordo fondamentale per i cristiani. Abbiamo da pregare ed anche agire perché il Natale serva a unire e a portare pace nelle persone invece di essere occasione per marcare ancora di più distanze fra i benestanti e i poveri. Che in noi lo Spirito susciti la domanda: cosa dobbiamo fare? E altresì ci dia la forza di compiere azioni che accrescano la fraternità, quel “fare” che cristianamente determina l’essere, il nostro essere, appartenere a Dio, motivo oggi e sempre della nostra gioia.
Don Giuliano
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