I DOMENICA DI QUARESIMA

Per Gesù, resistere e combattere la tentazione, significa difendere il proprio Battesimo. Nelle prove e nelle tentazioni agisce il male che si maschera di qualcosa di apparentemente positivo, ma che di fatto non lo è, come il fatto di ottenere tutto ciò che uno desidera tramite il prostrarsi a lui. L’uomo è spesso istintivo e quindi non sempre lucido nel prendere certe decisioni, debolezza che Satana conosce bene e della quale approfitta. Gesù affronta le tentazioni “pieno di Spirito Santo”, conosce la forza dello Spirito, ne avverte la protezione. Se anche noi ci sentissimo equipaggiati della sua presenza ci sentiremo meno soli, ci sentiremo meno deboli; il fatto che non avvertiamo la presenza dello Spirito in noi ci rende ancora più vulnerabili. Anche il dimenticare la nostra storia di fede ci disarma di fronte alla tentazione. Nella prima lettura, l’ebreo non dimentica il passato e nel portare la sua offerta a Dio pronuncia la professione di fede; così anche la seconda lettura parla della professione di fede “chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvo”. Nel Vangelo è Gesù che professa la sua fede nel Padre come ad indicarci che mai e poi mai dobbiamo mettere in discussione (ma la tentazione ci induce a farlo) la nostra fede in Dio. Nelle tentazioni affrontate da Gesù assistiamo ad un crescendo: dal mettere in dubbio l’identità di Gesù (il “se” dubitativo ci impegna a rispondere riguardo la nostra identità di figli); al mettere in dubbio la grandezza di Dio, preferendo a Lui altre cose, situazioni o persone; infine al mettere in dubbio l’autorevolezza della Parola di Dio, ergendoci noi ad interpreti autorevoli della Parola (quando invece non lo siamo affatto). Satana perse quel duello con Gesù e anche quello ultimo e decisivo; nei nostri confronti continua a sfidarci soprattutto nei momenti di maggiore debolezza per farci suoi. Questo è il tempo per non tradire Colui al quale apparteniamo, facciamo quindi tesoro del cammino di fede finora percorso. E il tema quaresimale del digiuno? Si tratta di un cammino di comprensione, cioè scoprire se ricerchiamo nutrimenti indirizzati solo verso il corpo, oppure se siamo in grado di ricercare altro tipo di cibo per sfamare lo Spirito.
Don Giuliano
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