GIOVEDÌ SANTO – CENA DEL SIGNORE

Il Signore ha trascorso tutta la vita preparandosi di volta in volta ai tanti incontri e ai tanti avvenimenti che hanno riguardato la sua esistenza; adesso è giunto il momento di salutare i suoi discepoli, coloro che lo hanno seguito, coloro i quali gli hanno voluto bene, o quasi. Anche questa volta Gesù insegna come sia ama, sino alla fine, un amore che si trasforma in un gesto, quello del servizio, il lavare i piedi ai propri discepoli, quei piedi che lo hanno accompagnato di città in città, di casa in casa. Si tratta di una specie di abbraccio, una delicatezza, una carezza e soprattutto un esempio da imitare. Questo gesto compiuto da Gesù mi insegna che quando mi trovo di fronte ad una persona non mi devo porre con superiorità o peggio con superbia, ma con umiltà, pronto a dialogare usando l’alfabeto dell’amore. Il Signore è più grande di me, ma si abbassa, per me si fa piccolo; così come non mi ama nonostante tutte le mie fragilità, ma mi ama con le mie fragilità. Preghiamo in questo giorno il Signore affinchè accogliendo il suo amore ciascuno di noi migliori se stesso, i propri comportamenti e anche i propri atteggiamenti nei confronti del prossimo e del Signore e, dedicando a Lui più tempo, più opere buone e soprattutto più cuore, più amore.
Don Giuliano
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