Commento al Vangelo di Don Giuliano : ASCENSIONE DEL SIGNORE

ASCENSIONE DEL SIGNORE

Nel Vangelo Luca pone l’episodio dell’ascensione a conclusione della vita terrena di Gesù, collocandolo al termine del grande giorno di Pasqua, giorno della resurrezione e delle apparizioni alle donne e ai due discepoli di Emmaus. Negli Atti (prima lettura), Luca parla dell’ascensione come evento del quarantesimo giorno dopo la Pasqua. Aldilà di questa duplice lettura, il contenuto è chiaro: il Signore scompare agli occhi dei suoi discepoli; viene trasformata la modalità del riconoscerlo presente, nell’ascoltarlo e nel vederlo compiere opere. Ma il Signore non termina di essere presente, la sua presenza sarà diversa rispetto a prima, così come il suo parlare e il suo operare al mondo e nel mondo. Gli ultimi momenti visibili di Gesù sono stati preceduti da una lunga preparazione per far proseguire l’opera salvifica di Dio attraverso i discepoli, ovvero la Chiesa, ovvero noi. Ci troviamo in quella condizione che caratterizza la storia che ci accompagna da duemila anni, storia di fede fatta di annunci, testimonianze, sconfitte e vittorie. Ciò ci coinvolge e fa parte di noi, della nostra vita, storia, speranza e del nostro futuro. Nel mondo le persone di ieri e di oggi decidono i propri compiti, fanno le proprie scelte: chi da una parte sceglie la fede, dall’altra l’incredulità, da una parte la ricerca di una esistenza sostenibile giusta e ricca di umanità, dall’altra la ricerca egoistica del vivere solo per se stessi costi quello che costi, includendo violenze, morte e distruzioni. Per il Signore non si è trattato di abbandonare il campo terreno, Lui quel campo l’ha percorso, l’ha coltivato e adesso come allora continua a benedirlo. La benedizione del Signore non si è più fermata; da quel momento l’azione dello Spirito accompagna tutti i discepoli nella loro missione di trasmettere la sua nuova visibilità e la sua nuova presenza. Per noi si tratta di un impegno che può apparirci impossibile, ma è destinato a produrre frutti, è destinato a orientare i cuori di tante persone al cuore stesso di Dio. Talvolta nella Chiesa crediamo che contino i numeri delle persone che partecipano in Chiesa, dei numeri delle celebrazioni che facciamo, delle attività, ecc. Ciò che conta è l’adesione profonda al Signore, saperci suoi, saperlo nostro. Il Signore è disceso, ha sofferto, è morto, è risorto e scompare, ma non ci lascia soli, adesso abita il cuore… Amore possibile, amore di Dio.

Don Giuliano

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: